ROMA – Con ventiquattro pagine di decreto definitivo la Corte d’Appello per i minorenni di Roma ha stabilito che il figlio di Laura Massaro non sarà tolto a sua madre. “Una sentenza storica che farà giurisprudenza perché stabilisce che la paura del minore non può essere superata imponendo un allontanamento dalla sua casa e dai suoi affetti, riconoscendo che la sentenza di primo grado non ha minimamente valutato il trauma che l’allontanamento avrebbe causato al minore”. Lo ha spiegato all’agenzia Dire Lorenzo Stipa, legale di questa mamma “accusata- sottolinea- ingiustamente di PAS”.
Ha vinto così il ricorso in appello Laura Massaro al decreto, dell’11 ottobre scorso con cui lo stesso Tribunale per i minorenni di Roma aveva stabilito che il bambino fosse collocato presso il padre con assistenza h24 dei servizi sociali o, qualora si fosse reso necessario, temporaneamente presso una casa famiglia. A seguito del decreto la deputata del Gruppo Misto, Veronica Giannone, aveva indetto alla Camera dei deputati una conferenza stampa sul suo caso e su storie analoghe di mamme accusate di PAS (sindrome di alienazione parentale). Laura Massaro, che dal 4 dicembre era in sciopero della fame, aveva portato la sua vicenda all’attenzione della stampa, lanciato appelli alle Istituzioni, organizzando sit-in ogni lunedì davanti al Tribunale e costituendo un Comitato delle madri contro la violenza istituzionale.
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